Mentre col sindaco si definivano i preparativi del viaggio e con gli altri consiglieri parlavamo di Praga, i miei pensieri tornavano ad oltre vent'anni fa, all'estate del 1997, quando, "giovane" contrammiraglio, partecipai ad una missione della Sanità Militare italiana nella Repubblica Ceca a seguito dell'invito del Capo della loro Sanità Militare, il colonnello Jean Vesecky. Una missione di grande interesse e che ricordo ancora con piacere. Era caduto da pochi anni il regime comunista, e proprio nei giorni della nostra permanenza (30 giugno - 2 luglio 1997) la Repubblica Ceca, insieme a Polonia ed Ungheria ricevette l'invito ad entrare nella NATO, cosa che si realizzò due anni dopo.
La delegazione italiana era composta dal Direttore Generale della Sanità Militare, il Tenente Generale Pasquale Collarile, da me, che ero il suo vice, e dal maggior generale Michele Donvito. Scopo della missione era quello di approfondire le rispettive conoscenze negli aspetti organizzativi, ospedalieri, didattici e di ricerca, le strategie della prevenzione delle patologie di interesse militare e anche di valutare le possibili forme di collaborazione nelle missioni internazionali.
I risultati della visita furono molto proficui e l'accoglienza dei colleghi cechi fu particolarmente cordiale ed affettuosa. Un aspetto della Sanità militare ceca che mi colpì particolarmente fu l'assunto che il militare, per l'attività sicuramente logorante che svolge, abbia diritto a periodi di riposo attivo per recuperare il pieno benessere, per cui erano state create strutture specifiche dotate di piscine, campi da tennis, di calcio, ... Dopo il decimo anno di servizio tutti i militari annualmente avevano diritto a questo periodo di recupero che assomigliava in qualche modo alle nostre cure balneo-termali, il cui accesso però in Italia era, ed è ancora oggi, subordinato al riconoscimento di una patologia correlata al servizio.
Dieci anni dopo, quando ho assunto l'incarico di Direttore Generale della Sanità Militare italiana, ho voluto pubblicare sul Giornale di Medicina Militare (giugno 2007), di cui ero Direttore responsabile, un lavoro sulla Sanità Militare della Repubblica Ceca, nota per l'efficienza e l'elevata professionalità dei suoi componenti.
Ma è il momento di lasciare i ricordi, tornare ai nostri giorni, a Gualdo e a questa splendida occasione di amicizia che si è presentata.
Nel mondo romano l'amicizia era definita come un legame di solidarietà fondato sulla condivisione di medesimi valori, di identità di vedute e naturalmente sulla stima e simpatia reciproca. L'amicizia è un bisogno naturale dell'uomo che spesso la cerca e sono tante le motivazioni e i punti di contatto che possono favorirla, tra questi è particolarmente proficua la frequentazione con persone di altri paesi e quindi di differente cultura perchè porta ad un ulteriore arricchimento reciproco del patrimonio delle nostre conoscenze. Sono convinto peraltro che i sentimenti di amicizia e la cultura costituiscono un binomio importante in una umanità che anela alla pace.
Sono più meno queste le riflessioni che mi hanno accompagnato nei giorni precedenti alla partenza per Praga e che anche oggi, questo stupendo mattino del 23 ottobre, condivido con qualche altro mattiniero avventore del Bar Carletti, mentre aspetto che mi vengano a prendere. Il tempo di bere l'ottimo caffè di Adina ed ecco che puntuale arriva bianco e splendente il pulmino che ci porterà all'aeroporto; siamo in otto: il sindaco Giovanni Zavaglini, il vice-sindaco ed esperto pilota Emanuele Tiburzi, l'assessora Filomena Moretti, i consiglieri Chiara Maurizi, Martina Falcioni e io, la segretaria del Comune Marisa Cardinali, e l'inviata speciale Maura Ghezzi, dirigente scolastica.
Dirigiamo verso l'aeroporto di Bologna e dopo una breve sosta in una stazione di rifornimento dove (oh idea poco felice!) ci fermiamo a mangiare un boccone: la scelta è limitata e il cibo è scadente. Un po'di caos al banco del check-in, la stampante è in avaria; al minuzioso controllo dei bagagli il sindaco smarrisce la cintura. Volo tranquillo su un bimotore ad elica della Czechair Lineas che viaggia a 520 Km.
All'aeroporto di Praga ci attendono gli autisti Andrea e Luciano con due fiammanti Mercedes ma prima di raggiungere l'Hotel ci fermiamo in un Centro Commerciale per comprare una cintura, Giovanni ne sceglie una di colore verde, lo vediamo molto soddisfatto, tanto che in seguito ne comprerà un'altra, il suo esempio sarà seguito da alcuni di noi. Breve sosta al confortevole Park Hotel e poi desiderosi di scoprire la città visitiamo il centro storico: la prima tappa è la piazza della Città vecchia con il Municipio sulla cui parete sud è installato il celebre orologio astronomico.
Lasciata la piazza attraverso stradine affollate e luccicanti vetrine ricolme di dolci dai mille colori, arriviamo al Ponte Carlo, dove incontriamo Gianfranco Rommozzi, che come detto viene spesso nella capitale della Cecoslovacchia e ci fa da guida. Sul ponte ci indica la statua di San Giovanni di Nepomuk, canonico della cattedrale di Praga, predicatore della corte del re Venceslao e confessore della regina Giovanna di Baviera. Avendo il re Venceslao dubbi sulla fedeltà della consorte aveva chiesto a Nepomuk di rivelare quanto detto in confessione; opposto un netto rifiuto era stato incatenato e gettato nella Moldava il 16 maggio del 1393. Venne canonizzato dal papa Benedetto XIII nel 1729 ed è il patrono della Boemia, della Slovacchia e dei confessori. Secondo una credenza popolare toccando la lapide con la mano sinistra si avrà fortuna per i successivi 10 anni. Lasciato il ponte entriamo nel quartiere di Mala Strana e non resistiamo dall'assaggiare il Trdelnik tipico dolce praghese: è un rotolo di pasta dolce con all'interno zucchero, granella di nocciola e cannella.
Ci hanno prenotato il ristorante per le ore 20, ma c'è un disguido, è per il giorno successivo! una telefonata sblocca la situazione e così possiamo assaggiare i tipici e gustosi piatti praghesi. Poi una passeggiata fino a piazza San Venceslao ed una sosta in raccoglimento sul luogo dove si immolò per la libertà del popolo ceco Jan Palach. A mezzanotte torniamo in Hotel. Giovedì 24 è il grande giorno, alle 10 siamo al centro di informazioni del distretto di Praga 5 dove ci accolgono la direttrice Jana Frischmannova e il dinamico vice direttore Domenico Furfaro, persona amabile e simpatica. Ci vengono riferiti nel dettaglio gli eventi della giornata, poi il buon caffè italiano. Si avvicina il momento dell'incontro con i vertici del Municipio Praga 5 che si trova a poca distanza.
La sala consiliare è moderna e molto grande, al centro un tavolo a ferro di cavallo la nostra delegazione prende posto sul lato sinistro, di fronte a noi il vice sindaco Martin Slaby, gli assessori, i consiglieri praghesi, la Direttrice della scuola di Barrandow Praga 5, Veronica Holikova e al centro la sindaca Renata Zajickova, una gentile signora dal sorriso radioso che ci dà il benvenuto e commenta un filmato su Praga, prende poi la parola il nostro sindaco che, dopo aver ringraziato per l'invito, espone brevemente, come è nel suo costume, le caratteristiche di Gualdo, il suo territorio e i gravi danni provocati dal terremoto del 2016, sullo sfondo vengono proiettati dei filmini, molto apprezzati, che completano le parole del primo cittadino, tra cui quello, a lieto fine, sulla Scuola del paese intitolata a “Romolo Murri” gravemente danneggiata dal sisma e interamente ricostruita in breve tempo. Un applauso caloroso ci fa capire che è già nato il sentimento dell'amicizia. Scambio di doni, la sindaca chiede il significato del gallo sullo stemma del comune e presente nel gagliardetto che gli è stato offerto, poi le foto di rito. Si conclude così la parte formale.
Sono le 11.30 è prevista la visita al Museo della famosa birreria Staropramen; nella sala antistante c'è un calciobalilla, un'attrazione fatale per alcuni delegati, buona prestazione del sindaco.
Alle ore 15 appena usciti dal locale ci aspetta una bella sorpresa: il tram storico dai vivaci colori, a noi riservato e che percorre la linea 23, quella stessa linea su cui Vaclav Havel drammaturgo, poeta e politico ceco, fiero oppositore del regime comunista, protagonista della primavera di Praga e poi della cosiddetta rivoluzione di Velluto, trenta anni fa nel novembre del 1989 iniziò la sua vittoriosa campagna elettorale che lo doveva portare alla presidenza della Repubblica.
Il guidatore è un signore austero con una lunga barba; ma chi conquista tutti è un uomo in divisa, dal sorriso accattivante, con un cappello cilindrico che ci offre durante tutto il viaggio liquori (tra cui la slivovitza un'acquavite composta essenzialmente dalla fermentazione delle prugne) birra e strudel e si presta volentieri alle richieste dei fotografi; allieta la corsa un giovane con la fisarmonica che suona romantiche canzoni popolari ceche, un giro interessante che ci porta infine al magnifico Castello che visitiamo. Immancabile la foto con i soldati in alta uniforme immobili nelle loro garitte.
Il panorama della città da lassù è splendido. Lasciamo il Castello e entriamo nel quartiere di Mala Strana dove, in vicinanza del palazzo dell'Ambasciata italiana, osserviamo una targa che ricorda il grande scrittore, poeta e giornalista ceco Jan Nepomuk Neruda (Praga 1834-1891). Nella sua opera più conosciuta “Racconti di Mala Strana” descrive la vita quotidiana che si svolge nel quartiere dove ha vissuto, rappresentando, con molto verismo, condito da benevola ironia, divertenti ritratti di personaggi che ci appaiono così vivi ed umani anche nelle loro debolezze.
Non tutti sanno che il grande poeta cileno Pablo Neruda (1904-1973) all'anagrafe risulta col nome di Ricardo Elicier Neftali Reyes Basalto ed abbia utilizzato questo pseudonimo perchè grande ammiratore del poeta ceco.
Torniamo in Hotel e ci prepariamo per la cena di gala: hanno preparato un menu a base di prodotti tipici locali: prosciutto, salumi, formaggi... Poi i discorsi di rito; si scoprono dei punti di contatto tra i due sindaci uno lo conosciamo è quello riguardante i discorsi ufficiali: ricchi di citazioni, sicuramente dotti, anche se a volte un po'lunghi. La sindaca annuncia che è programmato un concerto di beneficenza il cui ricavato sarà devoluto in parte al comune di Gualdo. Apprezziamo inoltre i quadri esposti nella sala, sono del pittore gualdese Riccardo Rommozzi la cui vendita andrà per la metà al comune di Gualdo, e della pittrice Romana Blazkova. Sono diversi gli acquirenti.
La serata si conclude con l'esibizione di due cantanti: Andrea (che è il nostro autista!) e la brava e simpatica Jenny Ciatti, siamo tutti coinvolti, l'allegria è al culmine tanto che la sindaca si esibisce in un ballo con un cavaliere a noi sconosciuto, ma sarà invitata anche dal nostro sindaco, che sembra portato per la danza.
Ci viene offerto un pensiero da parte dell'amministrazione del Municipio di Praga 5, una serata che non dimenticheremo. Il sindaco invita i membri dell'amministrazione a visitare Gualdo nella primavera del 2020.
Rientriamo in Hotel con un po'di nostalgia perchè l'indomani ci aspetta il viaggio di ritorno, non sappiamo ancora che il destino stravolgerà il nostro programma. E'il mattino del 25 ottobre, dopo un'abbondante colazione, lasciamo l'Hotel; durante il percorso Andrea il nostro autista non manca di farci sentire alcuni brani del suo repertorio musicale; il sole splende, sbrighiamo le formalità aeroportuali, inbarchiamo sulla navetta che però rimane stranamente ferma, alcuni minuti dopo ci invitano a scendere, sapremo fra poco il motivo: in Italia c'è lo sciopero dei trasporti: gli aeroporti sono chiusi, il volo è cancellato!
Manteniamo la calma,andiamo alle informazioni, Emanuele nel suo perfetto inglese chiede notizie che però ci daranno solo in un momento successivo. Si incrociano allora frenetiche telefonate con Domenico e con Gianfranco chiedendo consigli sulle possibilità del rientro. Sono diverse le proposte che tutti noi formuliamo: andare a Bologna in treno, affittare un pulmino o prendere l'aereo per il giorno successivo(ma apprendiamo che i posti sono completi) uno di noi (forse il più ardito) osa proporre l'autobus che parte alle 21 ed arriva a Bologna il mattino successivo, ma la proposta è sonoramente (e fortunatamente) bocciata. Poi arriva la buona notizia: la Compagnia aerea ceca assicura un volo straordinario per il giorno successivo (sabato 26) e offre l'Hotel e la cena.
Quello che sembrava l'inizio di un calvario si tramuta in una felice opportunità (oh sciopero provvidenziale!) perchè ci consente di restare un giorno in più nella magica Praga. Il più che giustificato sottile stato d'ansia si tramuta in un contenuto entusiasmo, ora si pensa alla visita di Musei, uno in particolare quello lodatissimo (ovviamente solo per l'ottima disposizione e presentazione degli strumenti) sulle Torture, una crociera sulla Moldava, financo un supplemento di shopping.
L'Hotel che ci è stato offerto è il Viennahause un 4 stelle, la cena ottima, non manca il fagiano. Dopo cena si decide di fare una puntata in centro storico (solo uno di noi,particolarmente provato dai tumultuosi avvenimenti vissuti nelle ultime ore, rimarrà a riposare in albergo). La mattina del 26 il gruppo compatto e in sole tre fermate di Metro giunge al ponte Carlo, si decide per una mini crociera sulla Moldava che ci consente di ammirare i più importanti monumenti della città.
Stavolta il volo è più veloce ed atterriamo in perfetto orario all'aeroporto di Bologna. Entriamo nel bus che ci porterà al Terminal, ma c'è qualcosa che non va; dopo alcuni minuti un'addetta alla sicurezza sale sulla navetta chiedendo di mostrarle biglietto e documento di identità, il motivo è dovuto al fatto che nell'aereo che proseguiva per Venezia mancava un passeggero. Alla fine il mistero è risolto si tratta di un errore nella stampa del famoso biglietto.
Riprendiamo il pulmino, accompagnamo a casa Chiara, che studia all'Università di Bologna e deve sostenere un esame fra due giorni; ci fermiamo in un Autogrill per mangiare un boccone. Durante il percorso ripensiamo ai tanti momenti del viaggio e scambiamo le sensazioni riportate; Maura Ghezzi non nasconde la sua emozione di averlo condiviso con i suoi ex alunni "una bella esperienza con quelle persone conosciute tra i banchi di scuola ed ora ritrovate adulte, affermate e ognuna con una propria storia da raccontare. Questo è stato un viaggio a ritroso nel tempo, collezionando ricordi ed emozioni che le lancette dell'orologio non hanno mai cancellato". Ecco le prime luci di Sarnano dove lasciamo Maura Ghezzi e Marisa Cardinale e poi velocemente verso Gualdo, sono le 23.30. Missione compiuta! Ma non possiamo dimenticare e non dimenticheremo l'accoglienza generosa ed ospitale che ci è stata riservata dal Municipio 5 di Praga e i loro sentimenti di amicizia e il senso di solidarietà nei confronti di un paese che ha subito gravissimi danni materiali e sociali per il terremoto del 2016.